Mitica Pinza della Luigina
Posted on | gennaio 5, 2012 | 3 Commenti
La pinza è un dolce veneto a base di polenta gialla farcita e aromatizzata che una volta veniva cotto sotto le braci del caminetto avvolta in foglie di cavolo e poi mangiata con l’arrivo della Befana, ma solo dopo aver acceso il “pan e vin” ..…apro una piccola parentesi (x quei pochi che non conoscono il pan e vin è un falò che il 5 gennaio viene acceso nei campi per salutare l’anno vecchio e dare il benvenuto all’anno nuovo, ipotizzando su come sarà il raccolto in base alla direzione del fumo)….
Con il passare degli anni la ricetta è cambiata rispecchiando il gusto personale, molti infatti preparano la pinza utilizzando il pane raffermo, ma io vi riporto pari pari quella che mia mamma prepara ogni anno da sempre e che da sempre va a ruba!
140 gr di farina da polenta
150/170 gr di farina 00
250 gr di uva sultanina
300 gr di fichi secchi tagliati a pezzettini
150 gr di pinoli
150 gr di zucchero
la scorza grattugiata di due arance
scorza grattugiata di un limone
alchermes
brandy
grappa
2 cucchiai di semi di finocchio (facoltativo)
pane grattugiato
una noce di burro
Prima di tutto preparate una polentina morbida usando al posto dell’acqua, metà latte e metà acqua. Mettete l’uva sultanina in una ciotola con dell’acqua ad ammorbidire. Una volta che la polentina sarà pronta, versatela in una terrina molto capiente e lasciatela intiepidire.
Aggiungete uno alla volta e sempre mescolando l’uvetta, i fichi, i pinoli, la scorza di limone e di arancia, un pizzico di sale, lo zucchero, a vostro gusto personale un pochino di alchermes, grappa e brandy e la farina a questo punto è assolutamente obbligatorio, ASSAGGIARE come abbiamo fatto mia mamma ed io…… fantastica già così da cruda, deliziosamente morbida, profumata ed inebriante eee……. torniamo a noi….. imburrate ed infarinatela con del pane grattugiato una pirofila da forno, versate al suo interno l’impasto della pinza livellate la superficie ed infornate a 200° fino a quando si dorerà la superficie, almeno un’ora e mezza, lasciatela intiepidire e come si diceva una volta “saltatela” cioè capovolgetela su un tagliere e tagliatela a rettangolini e mangiatela ma solo dopo aver visto bruciare il Pan e Vin.
Diana Grandin è una cuoca in prova
Comments
3 Responses to “Mitica Pinza della Luigina”
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gennaio 5th, 2012 @ 09:51
Io l’ho sempre fatta con il pane, ma la tua ricetta m’ispira assai… da provare assolutamente!!!
gennaio 5th, 2012 @ 10:08
Se la provi, fammi sapere se ti è piaciuta, il l’adoro!
gennaio 10th, 2012 @ 12:44
ottima ricetta nel rispetto della tradizione locale.