Diana Grandin in cucina, a casa e fuori casa

La cuoca

Già da bambina adoravo osservare mia mamma mentre cucinava e soprattutto quando impastava qualcosa di dolce e che profumasse di vaniglia. Fortunatamente mi ha sempre incoraggiata a provare e sperimentare anche se riuscivo ad infarinare e zuccherare ogni angolo della cucina. Nei momenti dei veri e propri fallimenti, mi spronava a riprovare e quelle volte che riuscivo a far qualcosa di più o meno commestibile, lei mi faceva sentire una super bimba, fiera di quel successone!
Ora che sono passati parecchi anni, non sono cambiata molto, voglio sempre provare nuove ricette, un  insolito accostamento di sapori, una particolare spezia o una nuova farina per il pane. Con due particolari differenze: la prima è che ora la cucina “infarinata” la pulisco io e la seconda: è che mentre prima scrivevo le ricette in un bellissimo quadernone ……. apro una parentesi (che conservo sempre con molta cura, al punto di averlo rivestito con tessuto patchwork e non contenta, gli ho fatto una graziosa pagina di copertina a punto croce, che ho provveduto immediatamente ad incollare …. era inguardabile al rovescio) chiusa parentesi…. ora archivio i files in cartelle e sottocartelle.  

Poi qualche mese fa, mio marito, appassionato di fotografia che da sempre “volente o nolente” fa da cavia ai miei tanti esperimenti, sa che amo cucinare, sa che cucinare e preparare pasticcini mi rilassa e mi carica al tempo stesso, mi ha dato “un suggerimento” …. “ il la” …. “il via” … “una pacca sulla spalla” …..diciamo pure… “un basilare supporto” ….. insomma …….. l’idea di un blog tutto mio!!!!! … dove inserire le mie ricette e ricevere consigli e suggerimenti per sperimentarne di nuove. Così eccomi qui, atterrata a piedi pari nel mondo dei blogger, emozionata e felice come una bimba al suo primo giorno al parco giochi. Ecco fatto!

Amo cucinare e mi piace tantissimo organizzare le cene con gli amici, dall’idea del menu alla scelta della tovaglia, dalla preparazione del centrotavola a quella del decoro per i tovaglioli.
Quello che più mi stuzzica sono le cene a tema, esempio mi sono molto divertita organizzando la cena giapponese servendo a fine pasto i dolcetti della fortuna, nei quali avevo inserito tanti messaggi di buon augurio (….. in realtà sono di origine cinese, ma erano troppo carini per non farli); la cena degli innamorati esagerando con pietanze, dolci e decori a forma di cuore; la cena della fonduta dove anche il dessert era una sfilata di dolci fondute, servite con frutta o biscotti (naturalmente fatti da me) o l’immancabile cenetta di Halloween, circondati da zucche intagliate, tutti mascherati, a sorseggiare pozioni magiche e mangiare piatti tradizionali con nomi paurosamente stravaganti.

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